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Autore | Albero |
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erica | Inviato: 4/5/2005 7:00 Aggiornato: 4/5/2005 7:00 |
Quite a regular ![]() ![]() Iscritto: 26/8/2003 Da: Vicenza Inviati: 146 |
![]() Olla peppa Giosp!! A quando il seguito??
Mi sembrava di essere finita in uno dei videogiochi di mia sorella... Ma all'inizio, quando ho visto 7 pagine, ho pensato "neee... non c'ho voglia!!" ma poi ho cominciato a leggere e BUM!! Ero al "continua.." Dove? Quando? Solo un appunto... L'articolo davanti al nome proprio di persona è una brutta abitudine di noi veneti, ma non ci va... LA Silvia, Davide e LA Dolly... è da brivido!! Silvia, DAvide e Dolly è molto meglio!! A parte questo, bello bello... m'intriga... voglio il seguito!! |
momo70 | Inviato: 4/5/2005 23:00 Aggiornato: 4/5/2005 23:00 |
Home away from home ![]() ![]() Iscritto: 17/3/2005 Da: Roma Inviati: 1147 |
![]() Premetto che questo commento mi serve per pubblicare un racconto e visto che mi pare di aver tirato troppo la corda con il webmaster dovrò attenermi alle "regole scritte nella FAQ" ed essere un po' fiscale con un racconto veramente buono.
Dal punto di vista grammaticale lo trovo ineccepibile, a parte "amabaradan" che si scrive con la m finale in quanto l'altopiano etiope della famosa battaglia si scrive Amba - Aradam. Nella forma, l'idea dei livelli che richiama i videogiochi è bella e adottarla come struttura letteraria davvero interessante. L'innesto che ne fai col visionario ricorda molto il grottesco kafkiano, il risultato non è sempre felice, in quanto si fatica a capire la successione dei fatti e fallisce completamente quando giochi con gli spostamenti temporali. Del resto si capisce che ti serviranno per risolvere la trama del racconto, quindi ti consiglio di rivederli. Un modo semplice per non toppare è segnarsi i punti di svolta e usarli come ingranaggi per far muovere la trama, altrimenti il rischio è che, quando li richiami, hai messo troppa carne al fuoco con un effetto smarrimento che affatica la lettura. L'utilizzo delle forme gergali le trovo giuste in quanto ci si muove in un liceo e quindi in un contesto giovanile, però bisogna sempre essere modigerati per evitare un effetto "ridondante" del tutto inutile poi perchè l'ironia dell'esposizione basta e avanza per rendere fresco e giovanile il testo. Per quanto riguarda i personaggi, be' voglio prima leggere il seguito. Stesso discorso vale per il giudizio finale, in quanto si sente nell'aria l'epilogo ad effetto (non vedo l'ora di leggerlo Gio). Un'ultima osservazione, ma forse è colpa mia, non si riesce a capire bene il rapporto tra gli alunni in classe, la prof di mate e il barbuto idiota che la sempre lunga... ma forse anche per questo bisogna aspettare il seguito. Alla prox Giosp - by Mo |
Ferro | Inviato: 8/5/2005 9:27 Aggiornato: 9/5/2005 18:17 |
Just popping in ![]() ![]() Iscritto: 29/1/2005 Da: Como Inviati: 16 |
![]() La struttura rubata al videogame può sembrare d’effetto ma a mio parere, usata fine a se stessa, può funzionare sul computer e non per un racconto. I personaggi non hanno alcun spessore psicologico e non stimolano alcuna riflessione: la storia finisce per essere un frenetico susseguirsi di vicende che potrebbe piacere agli appassionati di playstation; sono però convinto che per un racconto ci voglia molto di più. Non percepisco insomma, quel salto di qualità che necessiterebbe per giustificare la scelta del mezzo letterario al posto di quello più prosaico e terra-terra del progetto di un giochino elettronico.
Confesso di non averlo letto dal principio alla fine ma posso dire che ogni pagina, letta a caso, non fa sentire la mancanza di un prima e di un dopo. Fresca e sciolta la scrittura, anche se personalmente preferisco una narrazione più corposa, ma questo è solo gusto personale. Un saluto. Ferdinando |
Shoen | Inviato: 9/5/2005 17:11 Aggiornato: 9/5/2005 17:11 |
La principessa dei Saiyan ![]() ![]() Iscritto: 2/11/2003 Da: Prateria australiana Inviati: 3529 |
![]() Il racconto cattura bene l'attenzione del lettore, scivolando via in modo piacevole; attendo il seguito, ma sottolineo una forte perplessità che mi è rimasta dopo la lettura. L’avventura improvvisa, l’ambientazione quasi da videogame sono avvincenti, ma un po’ meno lo è lo spessore di questo protagonista, che vive gli avvenimenti con un coinvolgimento piuttosto bidimensionale. Mi rendo conto che la storia si svolge su un certo registro, ma se la voce narrante resta arenata su una caratterizzazione insipida finisce per rovinare anche il resto.
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