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1 Utenti anonimi
Re: La piccola editoria. |
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grazie per i comlimenti, sono sempre importantissimi...
riguardo alle librerie, mi sono espresso dicendo di non essere ferrato per un paio di motivi: intanto, non essendo io un libraio, non posso parlare con cognizione di causa anche dei dettagli. E poi, perchè, beh... diciamo che le situazioni sono tante e diversificate, e così è molto difficile parlare per grandi linee senza rischiare di dire cose sbagliate. Venendo allo specifico del tuo esempio: un libraio, ovviamente, è libero, essendo un lavoratore "autonomo". Ecco perciò che, se è convinto della riuscita dei tuoi libri, può farti spazio senza problemi nella libreria. Un librario, però, è anche "dipendente" dai distributori, o comunque da chi gli porta i libri da vendere. E quindi, può capitare (cfr. capita ![]() Sempre per lo stesso motivo, capita (e parlo della libreria della mia città natale) di sentirsi dire dal libraio: "mi spiace ma noi prendiamo libri solo attraverso il distributore X, lo chiami." E tu che fai? Chiami il distributore X. Che però ribatte: "mi scusi, ma che convenienza ho io a prenderla in distribuzione, se non so che riscontro possono avere i suoi libri in libreria? Cerchi qualche libreria dove li accettano, inizi a venderne un pò, poi quando il suo nome sarà diffusoe conosciuto, valuteremo se distribuirla." .......... ....... .... ![]()
Inviato: 2005/2/15 19:03
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Re: La piccola editoria. |
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grazie basquiat per la solerte risposta.
dunque, sto cercando di tratteggiare meglio una linea che non conosco bene, mi riprometto appunto di chiedere spiegazioni all'assessore romano alle politiche culturali, che fu anche mio professore universitario. se ben ho capito, la catena si compone di cinque anelli: scrittore, editore, distributore, libraio, lettore. gli anelli estremi hanno (ovviamente) un solo senso di marcia. editore e libraio non sono liberi nel loro agire, perchè devono sottostare ad alcune "consuetudini" commerciali. Che sono imposte, nei due sensi, dall'anello centrale, il distributore. devo ammettere che questa figura, quella del distributore, l'ho sempre sottovalutata. un po' come il "grossista" dei comuni esercizi commerciali, che però a questo punto intuisco possedere notevole influenza politica. ecco, come dicevo, è questo un argomento che merita da parte mia maggiore approfondimento. devo documentarmi. grazie ancora a basquiat per avermi aperto un po' gli occhi. buon lavoro a tutti fc
Inviato: 2005/2/15 19:59
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Re: La piccola editoria. |
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Sai, cantina, se riporto la mia esperienza è
da un lato per far capire le ragioni di alcuni piccoli editori come me che talvolta sono costretti ad assumersi colpe non loro dall'altro perchè ritengo sia importante che un autore, nel momento in cui decide di entrare in questo mondo, sappia un pò anche i meccanismi che lo regolano. Riguardo alla catena che hai prospettato, beh, direi che grossomodo il processo è come l'hai descritto. Però, per onestà, devo anche dire che non sempre e non necessariamente le cose stanno così: a volte sono i librai a farla da padroni, anche perchè alla fine sono quelli che ci perdono di meno (in effetti loro i libri non è che li paghino in anticipo, ma li tengono lì e -se li vendono- dopo un certo numero di mesi ti pagano, trattenendosi la loro percentuale e restituendo -a spese tue- i resi). A volte sono gli editori stessi, specialmente quando sono editori i cui prodotti funzionano bene sul mercato, a dettare le regole (vedi l'esempio dei libri di poesia, che vengono "imposti"dall'editore al distributore e poi da questi al libraio; d'altronde un grande editore deve comunque stampare almeno qualche libro di poesia...). Insomma, alla fine di tutto voglio sottolineare, senza possibilità di confusione, che i meccanismi del mercato editoriale sono complessissimi e variano caso per caso. E tutto ciò che io ho scritto, l'ho scritto perchè l'ho vissuto sulla mia pelle: ovviamente, un altro interlocutore con un'esperienza diversa potrebbe dire tutt'altra cosa. ![]() PS A proposito dell'assessore alle politiche culturali di Roma, tra l'altro collega di alcuni membri del mio staff, a settembre si era detto disponibile a scrivere una prefazione per un nostro libro.. anche se poi il progetto è stato differito.. ma bisogna che presto o tardi io lo ricontatti..
Inviato: 2005/2/15 20:36
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Re: La piccola editoria. |
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basquiat, ti ringrazio tantissimo per la tua disponibilità!
sì, immagino sia un mondo complicato e regolato dai più disparati parametri, forse è inutile cercare una legge comune. ma devo dire, in tutta onestà, che sei stato davvero d'aiuto! per quanto riguarda il nostro assessore, devo dire che GB è persona squisita, disponibile, colta e di ampie vedute. per più d'un motivo gli auguriamo lunga vita. anche a noi fece delle prefazioni su dei lavori. l'unico problema è che, per ottenere qualcosa, devi letteralmente tallonarlo! è davvero impegnatissimo su molti fronti, ma quando può aiutare qualcuno non si tira mai indietro, almeno per quel che ho potuto constatare personalmente. grazie ancora e buon lavoto a tutti fc
Inviato: 2005/2/15 21:26
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Re: La piccola editoria. |
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Dovere! Dovere, caro cantina...
![]() il fatto è che esiste una grande distanza tra autori esordienti ed editori "esordienti", dovuta agli errori degli uni o degli altri, o anche solo ad una mancanza di comunicazione... tutto questo, naturlamente, non fa altro che andare a vantaggio dei grandi editori che però per forza di cose guardano più al bilancio e al commercio che all'arte. Ecco perchè penso sia importante mettere tutto in chiaro. Sempre. ![]()
Inviato: 2005/2/15 21:33
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Re: La piccola editoria. |
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Gioia ad libitum! C'è anche Cantina!
Sono felice di questa discussione e si comincia a capire sempre di più. Si capisce anche, Basquiat, che una delle cose da fare è che i piccoli editori provino a organizzarsi. Ci sono librerie "indipendenti" che possono essere usate e ciascun piccolo editore ha un bacino di vendita dove può presentarsi e presentare i suoi "associati". Le linee editoriali poi, dato che secondo me ciascun piccolo editore dovrebbe averne una abbastanza caratterizzata e personale, garantirebbero una "non concorrenza" in senso commerciale: il lettore che vuole i gialli compra Cantina Edizioni, chi ama la narrativa d'avanguardia Basquiat e chi ama le ca...tielle si getta a pesce su Imbrattacarte Press. ![]() Allora? Cosa manca? Si fa un Cartello! Ovvio che sto sparando a caso, ma secondo me questa potrebbe essere una via e, sinceramente, non so come mai non la si sia provata. Anzi, forse lo so: qui in Italia tutti hanno paura che "l'altro ti freghi" ma, se si parla con onestà attorno a un tavolo, io non credo che sia necessariamente così. Credo, piuttosto, che le idee si debbano meritare. Insomma, se mi permettete di andare un po' sul mistico, l'uomo deve offrire agli dei le sue idee e gli dei gliele ritornano chiarite... ma non perchè le tenga in tasca lui o le usi soltanto per se stesso! Quindi, pensare è una bella medicina. Caro Basquiat, ora veniamo a noi: vorrei conoscerti. No, non per rifilarti le mie cartacce ma per capire meglio. E poi, naturalmente, per farmi assumere come correttore di bozze. Hai visto le mie virgole sul thread "quando" (e dai! Dammi soddisfazione!). ![]()
Inviato: 2005/2/16 8:16
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Re: La piccola editoria. |
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oh imbrattacarte, le tue parole sono senza dubbio assennatissime, anzichenò. Ma poi, a metterle in concreto... Esempio? ho proposto a 4 dico 4 piccoli editori di Roma di organizzare insieme degli eventi, delle situazioni, delle giornate per l'arte.
Ho ricevuto complimenti, adesioni, consensi... ma quando si è trattato di concretizzare... è inutile che ti dica in quanti mi hanno aiutato. E perchè? boh. Vedermi? wow, conoscermi? insomma, una specie di appuntamento? ![]() ![]() ![]() (Anche perchè leggere una scrittura così virgolata come la tua, è sempre un piacere ![]() Salutoni
Inviato: 2005/2/16 11:13
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Re: La piccola editoria. |
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grazie a imbrattacarte!
però, Edizioni Cantina... sembra l'insieme dei libri di casa che reputiamo non essere più all'altezza della nostra libreria, e che inevitabilmente finiscono, appunto, negli scatoloni in cantina... dall'apertura di questo thread mi si sta davvero aprendo la mente su tante cose che finora avevo inconsciamente tralasciato. una, quella sui resi delle librerie. non rischiano, dunque. poi, quella sulle sovvenzioni statali all'editoria. attenuano il rischio, credo. e spiegherebbero alcune cose. compresa la tua proposta, imbrattacarte. continuo a studiare la questione, poi saprò dire meglio l'idea che mi sto facendo. buon lavoro a tutti fc
Inviato: 2005/2/16 11:14
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Re: La piccola editoria. |
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Sì sì! Virgolo tanto... o poco? Mah!
Dannatissime virgole! (non riesco a mettere la faccina avvilita: dunque, immaginatevela da voi). Per capirci, Basquiat: non sto dicendo ora, ma prima o poi (io vengo a Roma circa una volta al mese). Prima devo finire certe faccendine mie, poi verrò a trovarti (a costo di stanarti: sono un mastino!). Oh! (come dite giù a Roma) Che tu non creda che un Ozoziano molli l'osso! Ma a parte le battute, mi colpisce davvero che nemmeno gli eventi i piccoli editori sappiano condividere! Peggio per loro (e per noi)! Io credo che invece ci sia una assoluta necessità di cooperare non solo per gli eventi, ma anche per la presentazione alle fiere o per cercare di farsi largo nelle librerie..(Dici che era meglio mettere "invece" tra due virgole?). Quest'idea di "far cartello" l'hanno già sfruttata in altri settori commerciali e ha avuto successo. Il mio amico editore mi ha parlato anche di coedizioni (che si fanno soprattutto per libri d'arte, costosi). Ma senza arrivare a tanto, pensate solo ai cataloghi. Mah! E di nuovo Mah! Ti auguro tanto successo, Basquiat! E a proposito dei resi, Cantina, mi viene detto che sono il più delle volte da macero perchè i librai mica si preoccupano di dove mettono i libri dei piccoli editori! Dunque, se tornano, oltre a costare il reso sono da buttare (vero, Basquiat?). E tu, Cantina, se vuoi aiutare il popolo di Ozoz SFRUTTA le tue altolocate conoscenze. Mmmm... mi sa che dalla cantina, via antiche catacombe o gallerie militari, questo diavolo di Cantina è capace di arrivare addirittura a.... Taci, Imbrattacarte! Taci!
Inviato: 2005/2/16 12:28
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Re: La piccola editoria. |
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giusto, imbrattacarte!
ecco, i resi... in realtà credo che la loro destinazione (a parte la mia cantina) sia quella delle bancarelle o dei remainder, che acquistano (e rivendono) a prezzi stracciati. quindi, forse, una volta spente le luci delle grandi librerie, gli "scarti" vivono una esistenza ancor dignitosa in altri siti. Prima di "sconfinare" poi nell'antiquariato, se il tempo e la fortuna lo concedono, e rinascere a nuova vita. con le mie altolocate conoscenze al massimo posso cercare di capire come funzionano alcune cose, altro non credo di potere. la mia cantina in effetti è un po' catacomba, ma non l'ho ancora esplorata tutta. non so dove porti, ma alle volte sento strani suoni provenire dall'abisso... ma no, scherzavo. buon lavoro, fc
Inviato: 2005/2/16 19:09
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