
Re: Print on demand... che fare? |
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Hai ragione anche tu, anzi, forse questo è ancora più frequente. Forse sarebbe d'aiuto tener presente che "scrittore" è un sostantivo, non un aggettivo, così anche "artista". Questo rimette le parole al loro posto e ci permette di usarle in modo consono.
Inviato: 2009/3/24 9:55
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Re: Print on demand... che fare? |
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Capperi, manco due giorni e trovo ben tre pagine in più...
Non mi cimento nel definire cosa sia uno scrittore, non mi compete; qualunque sia la definizione giusta, per molti questa parola è uno scudo dietro il quale nascondersi. Alco: non ho bisogno di provare ancora, di solito dopo aver fatto centro pieno mi ritengo soddisfatto. Sul resto lascio correre, altrimenti può davvero sembrare che da parte mia ci sia acredine...
Inviato: 2009/3/23 9:48
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Re: Print on demand... che fare? |
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Citazione:
Lo chiedi a me? Davvero non lo sai? La tua autocoscienza è talmente bassa? Beh, non sono tuo padre e non sarei tenuto ad aprirti gli occhi, ma visto che me lo chiedi con tale gentilezza, non posso esimermi. Una persona come te è una persona che colpevolizza chiunque pubblichi, perché in quanto Scrittore Professionista vive come un affronto qualsiasi pubblicazione non porti il proprio nome sopra. Sempre in quanto Scrittore Professionista, considera tutti quelli che scrivono come concorrenti, anzi no, come possibili usurpatori del trono di Sua Maestà lo Scrittore, e ogni libro in più come un avversario da abbattere: hai visto mai che gli sottragga la vendita di una o due copie. Una persona come te è una persona che, quando esaurisce gli argomenti validi per contrapporsi, utilizza il mezzuccio della "caccia all'errore", passando al setaccio persino accenti e apostrofi nei messaggi altrui. Una persona con un approccio alla vita fatto di "branco" e di "o con me o contro di me", un approccio puerile che la porta a darsi un tono da duro, a vestirsi di professionalità, come fosse una pelle d'orso da indossare per spaventare gli altri; e, alla fine, qualcuno ci casca pure e si spaventa davvero. Ma sai, in questo paese in fondo siamo ingenui, siamo disposti a credere a tutto; agli editori a pagamento, a Wanna Marchi, a Berlusconi, e anche a chi si presenta come Scrittore Professionista... Una persona come te è una persona che si prende dannatamente sul serio, anche quando ci sarebbe solo da ridere. Ma il meglio non lo posso aggiungere, perché sei qui con un nick. Posso solo chiederti: chi ha pubblicato i tuoi ultimi libri? La risposta a questa domanda spiega alla perfezione come è fatta una persona come te, che si concentra sulla pagliuzza che è negli occhi altrui facendo finta di non vedere la trave nei propri. Altro che print on demand... Citazione:
Se lo dici tu. Visto che la pensi così, smetti di scrivere, magari partendo proprio da questo forum. Citazione:
Secondo me, difendi gli editori a pagamento con argomenti claudicanti, ma questo non è grave. La cosa grave è che probabilmente lo fai solo per tornaconto, e torniamo alla domanda di prima: chi ha pubblicato i tuoi ultimi libri? Così, per puro caso, non è che fai parte di una casa editrice, chissà, magari una di quelle con doppio binario? E magari, chissà, è per caso la stessa con la quale hai pubblicato i tuoi ultimi libri? Sono solo domande, per carità... Tra l'altro, se i tuoi ragionamenti fossero giusti, allora non dovremmo arrestare Wanna Marchi, ma i disperati che si sono rivolti a lei: se uno è così stupido la colpa è solo sua, a questo punto arrestiamolo. È quello che afferma un certo Vittorio Sgarbi, vero specialista nel sostenere qualsiasi tesi, purché possa tornargli comoda. L'ultima cosa: se hai una bassa considerazione di Ozozlandia, come la chiami, e di chi la frequenta, è inutile che sprechi le Tue Regali Parole qui. Ci sono altri luoghi, pieni di Tuoi Simili, dove, con il Tuo Vero Nome e con un atteggiamento molto diverso, puoi seminare saggezza nel branco e raccogliere i meritati plausi. E come direbbe qualcuno: rispettosamente.
Inviato: 2009/3/20 11:58
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Re: PRINT ON DEMAND... CHE FARE? |
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Citazione:
No no, chiariamo questo punto: è orribile. Altrimenti l'avrebbe pubblicato una Vera Casa Editrice. Ne sconsiglio la lettura. Al massimo potrebbe essere bello il prossimo, perché quello uscirà con una Vera Casa Editrice. ;)
Inviato: 2009/3/19 10:25
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Re: PRINT ON DEMAND... CHE FARE? |
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Citazione:
Beh, sì, è normale che una persona come te la pensi così. Non mi meraviglia. Per me invece, pensa un po', i problemi dell'editoria italiana sono altri, per esempio: editori a pagamento, editori con "doppio binario" (che furbata, eh?), e cose così. Ma anche l'editoria classica ha i suoi bei perché... Pubblicare non è un obbligo, certo, ma neanche acquistare i libri pubblicati lo è, che nel caso dei POD non vengono neanche stampati; quindi non consumano carta, non invadono librerie, ecc... Inoltre, non potendo contare sulla pubblicità, i lettori non verranno neanche a saperlo, dubito che si possano sconvolgere più di tanto. Chi si sconvolge non sono i lettori, ma gli Alco99. Infine, ci sono tante altre cose che non sono un obbligo, eppure si fanno ben volentieri. Io, per esempio, ogni tanto una scopata me la faccio, spero non sia di disturbo per nessuno. Ma anche se lo fosse...
Inviato: 2009/3/19 9:15
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Re: PRINT ON DEMAND... CHE FARE? |
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Dunque, così, tanto per parlare...
Sto per fare l'esperienza del print on demand, in effetti, sono in attesa della copia di prova per dare il via libera alla pubblicazione. Le premesse nel mio caso sono queste: in passato ho pubblicato diverse cose con piccoli editori in modo classico, cioè non POD e non a pagamento. Entro la fine dell'anno dovrebbe uscire un mio libro con una editrice che potrei definire di media grandezza. Dico dovrebbe perché anche se il contratto è firmato nell'editoria non si può mai esser certi di nulla. Il romanzo che ora pubblicherò con un POD ha fatto il giro degli editori grandi e medi. Nell'arco di oltre due anni è stato sul punto di essere pubblicato ben tre volte, ma per un motivo o per un altro è sempre saltato tutto. Un editore me lo ha anche fatto riscrivere per due volte, e alla fine ha cambiato idea. Potrei provare con case editrici molto piccole, ma questo tipo di pubblicazione è un'esperienza che ho già fatto e che mi ha lasciato molto perplesso, e non so se valga la pena ripeterla. Dopo tanto lavoro (circa 5 anni) e tante riscritture, lasciare il romanzo a marcire nell'hard disk mi sembrava un delitto. Il print on demand è "vanity press"? Ovvio. Pubblicare in quel modo è un atto di vanità? Certo, lo è, senza dubbio. Perché, invece pubblicare con Mondadori è un atto caritatevole nei confronti dell'umanità? Dài, siamo seri e diciamo le cose come stanno. In questo campo non mi sembra il caso di fare questi discorsi... A me l'idea del POD è sempre piaciuta, sin da quando è nata, e trovo sia completamente diversa dall'editoria a pagamento, le due cose non sono neanche paragonabili. In effetti, dopo diverse esperienze che mi hanno reso ancora più scettico, mi auguro che un po' alla volta il POD sostituisca l'editoria tradizionale, per molti motivi. Per ora ho trovato la cosa divertente, in passato ho lavorato nella grafica e fare la copertina per me è stato un gioco, curare il libro dall'inizio alla fine è in fondo una bella esperienza. Le vendite? So bene che saranno ridottissime, anche perché non ho intenzione di vivere i prossimi mesi promuovendo la mia creaturina, né di andare in giro a spammare, mai fatto in vita mia. Del resto, i libri che ho pubblicato in passato qualcosina hanno venduto, ma degli euro ho sentito solo l'odore. Ma a me in fondo piace scrivere, non vendere libri. In caso contrario avrei fatto il libraio. Inoltre, so altrettanto bene che anche il libro che pubblicherò con la casa editrice media venderà poco, forse qualcosa in più sì, ma comunque poco. Perché ormai ho capito come funzionano le cose, e non intendo dannarmi per questo. Da questo punto di vista, le differenze tra editoria classica e POD sono minime. Il re non è solo nudo, ha perso anche la pelle, e solo chi non vuole vedere non se ne rende conto. That's all folks...
Inviato: 2009/3/16 9:10
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Re: PROPOSTA: nuovo forum per pubblicizzare libri |
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Accidenti...
Ecco cosa vuol dire vivere pericolosamente... Ozoz, ci hai pensato bene? Sono iscritto da 4 anni, e anche se scrivo di rado seguo spesso il forum; dopo aver visto l'accoglienza riservata a Gighen sono ben contento di non aver mai fatto, in questi anni, il minimo accenno ai miei libercoli... Però sono curioso di vedere se deciderete davvero di farlo. Almeno per i primi giorni, il massacro sarebbe divertente; poi, certo, anche il sangue alla fine stanca...
Inviato: 2009/2/1 22:47
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Re: On Writing, Stephen King |
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Shoen: "tuttavia ci sono molte costanti riapplicabili in modo più o meno standard, e per questo a mio parere estremamente utili [qui King mi terminerebbe l'avverbio ]"
Non preoccuparti, King è il primo a non seguire i propri suggerimenti antiavverbio. Nell'interminabile "Insomnia", per esempio, ce ne sono a profusione. Ricordo di averne visti tre di fila in sole due righe; un vero record. Il libro è interessante e piacevole, ma non concordo con la sua avversione per termini come "valetudinario" (che tra l'altro io uso normalmente anche nel parlato); ragionando in quel modo, ci si riduce a usare sempre i soliti lemmi, che noia... Poi magari ci si spreme per inventare dei neologismi, quando l'italiano è pieno di parole bellissime che nessuno usa più.
Inviato: 2008/10/9 8:58
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Refusi... |
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Scusate, ma l'ho trovato troppo divertente.
Inviato: 2008/8/28 7:43
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Re: La tua canzone in questo momento.... |
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Cameo: Skin I'm in
Who's this face in the mirror that I see Sometimes confused by the double standards of society And maybe I'm wrong about the way I feel But then will somebody tell me what is really real Now I respect myself I respect you too, but in the end it's got to be Do unto me as I do to you Now I try to tell you it's time Separate our wants from our desire Separate the truth from the lie To live like people so inspire It's the world who's out to see We should respect humanity And it one time seemed to be we could live together peacefully If we have truth we can survive And for that our forefathers have died It should be immoral or a sin If it is according to the skin I'm in Skin I'm in Tell me how many times, how many times can i Adjust my attitude to reach & touch the sky Basic love is the creed by which I live But then sometimes I wonder just how much a man can give Gross injustices surround me from the highest levels of power And you say these are the people I depend on for my survival Is it for real or am I seeing shadows in the dark I'll let you tell me, can u tell me brother Tell me now It's the world who's out to see Basic respect humanity I'm just trying to be realistic without becoming pessimistic If we have hope we can survive A damn good reason to stay alive Is it immoral or a sin It seems to be according to the skin I'm in Skin I'm in It's the world who's out to see Basic respect humanity I'm just trying to be for real in a world with less appeal I'm so frustrated and flustered At what has been reduced to justice It is immoral or a sin If it is according to the skin I'm in Skin I'm in One... world... Love... people Questa canzone mi torna tristemente in mente in questi giorni, visto che si parla tanto di schedature razziali travestite da censimenti. Parole al vento, ovvio. Anzi, parole al web...
Inviato: 2008/6/27 16:39
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